The best medicine...
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La Terra ha un asteroide amico.
Mi ritrovo ancora una volta a parlare di una notizia astronomica, perché la scoperta di un "sasso" spaziale che, da oltre diecimila anni, si muove all'unisono con la Terra, mi commuove molto più di tante altre storie di banale umanità.
Eccolo qui, quindi, "2010 Tk", come è stato ribattezzato dal gruppo di ricerca canadese e americano che l'ha individuato. Nome un po' freddino, forse, per un satellite di appena 300 metri di diametro che si muove insieme a noi, e intorno al Sole, alla distanza di 150 milioni di chilometri dalla Terra.
Silenzioso e umile, questo piccolo compagno segue la traiettoria del nostro pianeta in una posizione di equilibrio (punto di Lagrange), senza rischio di collisioni. Però, secondo gli scienziati, prima o poi dovrà separarsi dal nostro pianeta. Tra poche centinaia di migliaia di anni.
Commuoversi per un sasso cosmico...
Che c'è di male. Dipende da quale punto di vista lo si guarda.
Il mio, femminile, insieme all'umore della giornata, mi fa invertire i ruoli...
Così il sassetto diventa una donna e la Terra un uomo. Lei, infinitamente piccola, legata in maniera indissolubile a lui, gli danza intorno con eleganza e discrezione, senza disturbare il suo faro, grande, importante, dalla vita e dai movimenti imponenti e impetuosi, che per dimensioni e fascino offusca a tal punto l'immagine della sua compagna da renderla invisibile all'umanità. Finché.
Finché un giorno qualcuno si accorge del "sassetto", apparentemente insignificante, e si accorge che il suo destino è già segnato. E' scritto che, prima o poi, si dovrà separare dal suo amico.
Per mere leggi fisiche o per dignità. Per far che? Per andare dove?
Per vivere lontano da lui o per morire con lui.
Per vivere lontano da lui o per morire con lui.
Si allontanerà in silenzio oppure si scaglierà con forza contro il suo magnifico compagno?
Gli esperti non possono prevederlo.
C.S.
in verde il movimento dell'asteroide compagno della Terra (fonte: Paul Wiegert, The University of Western Ontario) |
...e citando ancora Vasco
"Ho fatto un patto sai
con le mie emozioni
le lascio vivere
e loro non mi fanno fuori"
"Ho fatto un patto sai
con le mie emozioni
le lascio vivere
e loro non mi fanno fuori"
Mi sono rotto, io mi sono rotto non ho più voglia di abitare lo stivaletto non ha più senso rimanere grazie di tutto aspetto ancora fine mese poi mi dimetto Tanto il mio lavoro è inutile, diciamo futile essenzialmente rimovibile, sostituibile, regolarmente ricattabile il mio lavoro è bello come un calcio all’inguine dato da un toro il mio lavoro è roba piccola fatta di plastica che piano piano mi modifica, mi ruba l’anima dice “il lavoro rende nobili” non so può darsi, sicuramente rende liberi di suicidarsi e io mi sono rotto, io mi sono rotto, non ho più voglia di abitare lo Stivaletto non ha più senso rimanere grazie di tutto aspetto ancora fine mese poi mi dimetto Precario il mondo precario il mondo flessibile la terra che sto pestando atipica la notte che sta arrivando volatile la polvere che si sta alzando Precario il mondo precario il mondo non è perenne il ghiaccio che si sta sciogliendo, non è perenne l’aria e si sta esaurendo e d’indeterminato c’è solo il Quando Precario il mondo si finché è normale ma sembra ancora più precario questo stivale che sta affondando dentro un cumulo di porcheria e quelli che l’hanno capito vedi vanno via e invece tu non l’hai capito, non l’hai capito e stringi i denti dietro un tavolo dentro a un ufficio senza nemmeno avere il tempo di guardare fuori così non vedi che già cambiano tutti i colori e intorno a te la gente si agita si muove sempre qualcuno grida è una protesta che nessuno sente non c’è un futuro da difendere solo il presente e anche di quello di salvabile c’è poco o niente amore mio non ci resisto, io non ci resisto vorrei convincerti a raggiungermi ma non insisto tu riesci ancora a non vedere solo il lato brutto io invece ho smesso devo andare, grazie di tutto Precario il mondo precario il mondo flessibile la terra che sto pestando atipica la notte che sta arrivando volatile la polvere che si sta alzando Precario il mondo precario il mondo non è perenne il ghiaccio e si sta sciogliendo, non è perenne l’aria e si sta esaurendo e d’indeterminato c’è solo il Quando E allora il tempo si fermerà, improvvisamente e chi si stava amando potrà amarsi per sempre E allora il tempo si fermerà, improvvisamente e chi si stava odiando dovrà odiarsi per sempre |
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