Vorrei che il drago mangiasse la strega
e che la fiaba finisse in tragedia
mentre la guerra divampa nel regno
e rade al suolo ogni lieto disegno
e tutti i vecchi dentro la cacca
dentro una bolgia totale infinita
apocalisse di fine partita.
Ma il tempo passa e mi rende di burro
e mi dà sete solo d'azzurro,
quindi riprendo a trovare le rime
lasciando a parte ciò che mi opprime.
Vorrei che il mago mangiasse la strega
e che non fosse mai una sorpresa
quando le cose vanno diritte
e non si contano le sconfitte
Vorrei la luna nel cielo a ogni ora
e stelle cadenti per ogni signora
portare il dolore giù dalle soffitte
per dare soltanto benzina alle slitte
Vorrei che sul ghiaccio non si scivolasse
Tornare alla scuola come capoclasse
Mangiare spaghetti per non ingrassare
Bagnarmi le scarpe per un temporale
Viaggiare per sempre senza denaro
Volare nel cielo senza aeroplano
Nuotare di notte ignorando lo scuro
Amare quell'uomo che mi ama sicuro
Scrivere sempre, e senza le penne
Guidare a manetta restando indenne
Cantare forte a squarciagola
Trovare un milione dentro un'aiuola.
Ma a tutto questo saprei rinunciare
se ti potessi di nuovo abbracciare
Stretta per sempre in quel nostro tempo
che ignora il freddo, la fame e il vento.
© Caterina Somma