La soluzione? Innalzare i limiti

Uno studio condotto dalla American Association for Cancer Research dichiara che una manciata di pistacchi al giorno potrebbe aiutare a prevenire l'insorgenza di tumori al polmone.
Grazie all'elevato contenuto in acidi grassi della serie omega-6, ad effetto ipocolesterolemizzante, i gustosi frutti secchi si sono dimostrati anche una fonte particolarmente concentrata di preziosi antiossidanti, in particolare di gamma-tocoferolo (una forma di vitamina E). Le stesse proprietà le avrebbero noci, nocciole, arachidi ed semi di soia. E allora? Mangiamo tutti più frutta secca, stando attento a non esagerare con la quantità (altrimenti ingrassiamo a vista d'occhio e allora addio benefici).
Ma...

Per incoraggiarci ad aumentare il consumo di frutta secca, ci viene incontro la Comunità Europea, la quale, stamattina, sottopone all'esame del Parlamento una proposta di innalzamento (anzi un raddoppiamento, per la precisione) dei limiti delle aflatossine consentite nella frutta secca (trattasi di "normale adeguamento a quanto in materia dispone di Codex Alimentarius", ente creato nel 1963 dalla FAO e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per il controllo degli standard alimentari). Le aflatossine sono sostanze tossiche prodotte da muffe che possono trovarsi in diversi cibi, in special modo quelli secchi, dalle potenziali proprietà cancerogene.
Gli esperti italiani dell'Istituto Superiore di Sanità hanno espresso un parere contrario all'ipotizzato innalzamento dei limiti (che non solo metterebbe a rischio la salute dei consumatori, ma danneggerebbe gli agricoltori nazionali impegnati a garantire la qualità della produzione in Italia, leader europea nelle coltivazione di nocciole). Il più grande produttore mondiale di nocciole - ci ricorda la Coldiretti - è la Turchia, che produce il 78% delle nocciole importate in Europa. Importazioni con grossi problemi di contaminazione da aflatossine.

Se non mangiate noccioline e nemmeno Nutella, né biscotti, wafer, merendine, barrette energetiche, muesli e nemmeno yogurt, allora la cosa non vi riguarda.
Vi riguarda però l'aria che respirate.
Che c'entra?

Sembra che innalzare i valori "tollerabili" dei vari inquinanti sia l'unica risposta all'aumento dei veleni nell'aria che i nostri polmoni inglobano quotidianamente. Tant'è che anche il clima si adegua alle nostre "soluzioni" e "propone" l'innalzamento della temperatura globale. In modo più serio di noi.

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