E Buon Natale

A chi devo fare gli auguri di Natale?
È una domanda che continuo a farmi, nonostante sia sempre più difficile darmi una risposta. Non riesco più tanto a tener conto della situazione fra parenti e amici cattolici, atei, razionalisti, buddisti, musulmani, ebrei, anticlericali... e mica devo continuare, avete capito.
Col passare degli anni la gente diventa sempre più ex di qualcosa e di qualcuno, e non so se questo accade perché ci sia più conoscenza e libertà, o perché si è alla continua ricerca di ciò che in realtà non si potrà mai trovare cercando nel posto sbagliato, fuori da se stessi. Al di là di questo, non è che io abbia l'interesse né l'esigenza di tener conto dei cambiamenti altrui, il mio affetto resta immutato. Io a Natale gli auguri li faccio a tutti, amici e nemici, e pure a quelli che non conosco affatto. Perché per me il Natale è un'occasione. Che in quanto tale non andrebbe mai sprecata.
Allora mi disconnetto dall'amore e dall'odio e volo medio, tra i sensi della gente e i diritti di ogni creatura vivente, e prego che nessun essere umano dimentichi i doveri che la vita stessa impone, con maggior forza ai pensanti.
Quindi, sia che stiate per trascorrere il Natale in compagnia tra luminarie scintillanti oppure in famiglia con i bambini che sono la luce del mondo, che siate da soli in un letto d'ospedale al buio già dalle otto di sera o in penombra nella stanza dei bottoni indecisi su quale pigiare, o che stiate imbracciando un fucile nella notte più nera che c'è, vi prego: pensate che il Natale è un biglietto vincente della Lotteria già in vostro possesso, prezioso e unico.
Non lo sprecate. Cambia la vita. 

Caterina Somma



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