Chiusi
nel chiuso
con un'infinità di prospettive.
Parole
per cacciare i morsi della paura,
che ti rendono libero di essere.
E tu sei lì, anche lì
anche se sei dentro.
Tu sei con,
sei grazie a Dio,
sei grazie a quello che sei
e quello che ricevi.
Sei,
anche perché dai.
Senza sapere.
E nel chiuso di un antro
apri la mente al tutto,
che c'è:
dentro.
@ Caterina Somma
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Gli anni sono una manciata di sabbia che trattieni nel palmo, per poi spargerla nel mondo in faccia a chi pensa che possano toglierti qualcosa.
Gli anni danno, non tolgono. La vita riempie, non svuota mai.
E a tutti, prima o poi, tocca il miracolo di vivere un attimo che vale tutta l'esistenza.
Quella che poi vivi in attesa di altri attimi come quello.
Che se vengono sono lì. E se non arrivano te li aspetti. Tanto tornano.
Basta solo non dimenticarli.
Non ho paura della follia. Se la follia è non normalità.
Ho molta più paura del normale. Mi annoia, mi intristisce, mi sconforta.
La follia è l’ignoto. L’ignoto da cui può nascere qualunque cosa. Idea molto più eccitante di una tranquilla normalità, anche se dalla follia può scaturire l’orrore. Ma l’animo umano è molto più incline alla varietà che alla sanità. Che nessuno sa cos’è.
Già, la normalità è forse sanità? Nel dubbio che lo sia, io non la bramo.
La singolarità è follia? Di certo è unicità, e per questo va difesa, anche a costo di restare fuori dal coro. Coinvolgente, sì, cantare, suonare insieme ad altri, ma un assolo non ha eguali. Questione di gusti, ovvio, questione di carattere, di personalità, di tratti distintivi di ognuno di noi. Ma un distintivo uniforma. E dai che si torna al punto di partenza, e io non voglio tornare all’uniformità. La rifuggo dalla nascita.
C’è chi lo fa per paura della solitudine, quella che viene dalla semina fuori dal solco. Ma è solo un folle? Niente affatto. E’ molto più facile, e più divertente, trovare alleati in un’idea folle che aggregarsi ad una pratica media. Al diavolo i latini, in medio non stat affatto virtus (tantomeno in media).
Un’idea geniale è quasi sempre frutto di un errore, di un inganno, di un ragionamento o un processo, che un qualsiasi imprevisto ha fatto deviare, invertire, modificare. Ecco perché il genio si avvicina alla follia.
Follia come imprevisto. Imprevisto come soluzione. Lampo come novità.
Nuovo come umano, come solo l’essere umano sa essere.
Essere, divenire. Trasformarsi come progredire. Cambiare per migliorare. Migliorare per realizzarsi. Realizzare per essere e per aiutare. Aiutare per essere uomini, fino in fondo. Per dar senso a quella mente che per motivi a noi sconosciuti è la più capace tra quelle degli esseri che ci circondano, perché, da sola, è capace di modificare la realtà.
Realtà o visione di essa?
Fatto sta che il cambiamento che l’uomo genera modifica l’ambiente e i suoi abitanti. E lo fa cambiare ad una velocità tale che non possiamo non chiederci se non fosse stato meglio non fare nulla.
Genio come follia? Follia come azione inconsulta? Cambiamento come libero arbitrio?
Non so giudicare. So solo che la natura dell’uomo lo porta ad agire. Non a non farlo.
E che sia bene o che sia male, questo fatto rende l’esistenza molto più divertente :-)
Le cose che ti scuotono dentro sono sempre le stesse.
ll tempo passa, ma l'idea che cambino è un'illusione.
Non cambia mai.
L'esistenza scorre su un binario superiore, mentre vita e morte ti passano sotto. E l'amore resta sopra, come una coperta, come una scia luminosa che ti illumina la strada, come l'unica fonte di gioia, eterna, intoccabile, che ti è concesso di ottenere a tratti. Se sei bravo riesci ad afferrarlo diverse volte, anche se spesso ti scivola tra le mani. Anche se spesso lo guardi da lontano come un miraggio. Anche se spesso lo rimpiangi come non potesse essere goduto mai più.
Ma tu sei sopra. Tu guardi l'orizzonte e non lo perdi di vista.
Oggi ho ripreso contatto con il mondo.
Un'ora davanti al mare, un cielo terso e un'acqua limpida da far commuovere.
Solo una camicia addosso e il sole sulla pelle, negli occhi gente serena, bambini, cani che si muovono senza fretta.
Tepore, suoni lievi, tanta luce e aria piena di aria.
Un tocco leggero al marmo e alla pietra che mi separano da quel che resta di mio padre e di un giovane amico che non abbraccio più da più di vent'anni e via, verso una distesa di blu che mi riconcilia con la vita. E poi si torna a casa.
Con la voglia di uscirne e venire da te, oppure andare altrove, ma vivere. Solo questo.
Vivere.
M. si gira, sorride, e mi mette delicatamente la cuffia in testa mentre mi dice "voglio farti sentire una cosa". Come ha fatto altre mille volte, in mille anni.
Ma stavolta mi passa l'i-phone con un'espressione che significa "ti stupirai" e si allontana...
Non mi aspetto nulla, ma apro le orecchie e chiudo gli occhi.
Poi sento la tua voce, ed già è un sollievo, e comincio ad ascoltare. E man mano che le note si susseguono la tua voce vola col vento, il cuore si riempie di cose mancanti e le lacrime cominciano a bagnarmi le guance.
S. mi vede, mi dà un bacio, ed io continuo a volare con i miei pensieri, le tue immagini, i miei dolori.
La canzone finisce presto. Tampono le lacrime, la riascolto. Poi M. si riaffaccia sulla terrazza, si inginocchia davanti a me con lo stesso sorriso, mi guarda fisso.
Io gli dico "E' bellissima". Lui mi prende il viso tra le mani, mi dice: "Lo vedi che sei ancora viva".
Lo so. Lo sono sempre, pure troppo.
Ventidue e trentacinque.
La pillola non l'ho presa ancora, ma il cuore è tranquillo, batte nel verso giusto, il verso che porta a te.
Non conosco la meta del mio viaggio, ma è così bello viaggiare che non vorrei mai fermarmi, e infatti non hanno mai tregua le mie dita sulla tastiera, che scrivono e pensano, pensano e viaggiano, da te a me, da me a tutto quello che c'è fuori da me, vicino e lontano, soprattutto lontano, quello che non riesco a raggiungere, nemmeno con l'immaginazione, quello che fa rima con la musica che sentono le mie orecchie, fa rima con i sorrisi, le lacrime, la leggerezza, l'acqua e l'aria fresca sul viso.
Più tempo passa nei miei occhi e più è grande la voglia di respirarla e di assaggiarla tutta questa vita, di non lasciarne neanche un momento al caso.
Ma neanche uno di quei momenti, passati, presenti e che verranno, è senza note.
Tutto è musica nella testa, nel cuore e nelle mani. Per questo temo la morte. Il silenzio non fa per me.
Suona sempre amore mio, suona per me, anche quando penserai che non ti ascolterò.
Suona sempre, non fermarti mai. Suona suona suona...
Seal - Love won't let me wait
Padre è chi ama senza condizioni né riserve.
Chi fa crescere e cresce insieme ai suoi figli.
Chi trema per le sue scelte senza darlo a vedere.
Chi è capace di negare per poi concedere.
Chi infonde sempre fiducia e coraggio anche se lui non ne ha.
Padre è chi perdona, perché accettando di esserlo, ha messo in conto anche il dolore e ciò che ne consegue.
Sono fortunata, ne ho conosciuti molti di uomini così, che sanno fare da padre, in piccoli frammenti di vita o anche per anni, ad altri figli incontrati per caso lungo la strada. Senza volerlo, magari senza saperlo.
Oggi voglio ringraziarli tutti, quelli che sono e quelli che sono stati. Soprattutto per me.
Il mio, ovviamente, apre la fila...
Father, son, locked as one, in this empty room
spine against spine, yours against mine, till the warmth comes through
Remember the breakwaters down by the waves
I first found my courage knowing daddy could save
I could hold back the tide, with my dad by my side.
Dogs, plows and bows, we move through each pose, struggling in our separate ways
mantras and hymns, unfolding limbs, looking for release through the pain
and the yogi's eyes are open, looking up above, he too is dreaming of his daddy's love,
with his dad by his side, got his dad by his side.
Can you recall how you took me to school, we couldn't talk much at all
It's been so many years and now these tears guess I'm still your child
Out on the moors, we take a pause, see how far we have come
You're moving quite slow, how far can we go father and son
with my dad by my side, with my dad by my side, got my dad by my side with me.
spine against spine, yours against mine, till the warmth comes through
Remember the breakwaters down by the waves
I first found my courage knowing daddy could save
I could hold back the tide, with my dad by my side.
Dogs, plows and bows, we move through each pose, struggling in our separate ways
mantras and hymns, unfolding limbs, looking for release through the pain
and the yogi's eyes are open, looking up above, he too is dreaming of his daddy's love,
with his dad by his side, got his dad by his side.
Can you recall how you took me to school, we couldn't talk much at all
It's been so many years and now these tears guess I'm still your child
Out on the moors, we take a pause, see how far we have come
You're moving quite slow, how far can we go father and son
with my dad by my side, with my dad by my side, got my dad by my side with me.
Cosa vuoi?
Vivere
Cosa ti piace?
Piacere
Chi vuoi?
Chi mi vuole veramente
Non ti importa chi?
Importa che ci sia
Come vuoi essere?
Posso essere quello che voglio, ma anche quello che vuoi
Non t'importa essere te stessa?
M'importa essere felice. Come, dove, con chi, può variare
Cosa sogni?
L'amore. Che altro?
C.S.
John Mayer - Say what you need to say
Se crediamo che sia il destino a mettersi di traverso per evitare di farci incontrare, allora potremo dire che non ci riusciremo neanche stavolta.
Promettimi che non sarà così.
Con il sole o con la pioggia, per molto o per pochissimo tempo. In auto, in treno o a piedi. Qui o là.
Basta che finisca questo tempo, quest'attesa, che comunque amo perché ci ha fatto conoscere come non mai, come forse non avremmo mai fatto se avessimo continuato a vederci.
Te lo dico convinta, e forte del fatto che so che lo vuoi anche tu. E anche perché so che il sesso c'entra poco o niente. Ce lo chiede la testa.
Poi sarà... meglio, o peggio forse. Lo scopriremo solo col tempo.
Ma t'avrò visto.
T'avrò abbracciato.
Avrò sentito la tua voce, le tue pause, le tue risate.
Di nuovo. Da nuovi.
Il cuore ha bisogno di pace. Ed io ho sempre fatto quello che voleva.
Lo devo a me stessa.
Lo devo a te.
Lo devo anche a chi amo, e mi ama perché sono così.
Vera.
C.S.
Baby Come To Me - James Ingram ft. Patti Austin
Non conoscerò mai la mia sosia, quella dell'aeroporto di Venezia, che dicevi che era "proprio uguale, gambe a parte...". Invece il tuo, di sosia, io lo conosco, e ce l'ho spesso davanti agli occhi. E parla con me coi tuoi occhi sorridenti e le tue labbra. Ho i brividi, ogni volta, anche dopo vent'anni, anche perché lui sta invecchiando, tu no.
Vorrei tanto abbracciarti. Where are you?
"I'm flying"
Sure...
Bene. Bene così.
Le forti sensazioni dell'inverno
ci portano ricordi silenziosi
il freddo che gelava anche il respiro
gli sguardi diventavano preziosi
gli occhi tuoi cercavano un abbraccio
e un pò di solitudine sfumava
Bene così
Bene così
Coprimi di sogni e di coraggio
portami via da qui
tu capisci bene il mio linguaggio
lascia che sia così
che tanto sei la cosa più importante per me
Adesso, ho imparato anche a sognare
la fantasia non mi interessa più
vivo di banali concretezze
appese ad un filo di malinconia
frutto di un amore quotidiano
aiuta a dare un freno alla pazzia
dei giorni dati in pasto alla rabbia
quando rischiavo non fossi più mia
Coprimi di sogni e di coraggio
portami via da qui
tu capisci bene il mio linguaggio
lascia che sia così
che tanto sei la cosa più importante per me
Secoli per dirci una parola
adesso invece c'è una cosa sola
che è frutto di un istinto naturale
perché ci porta via e ci fa volare
e allora
Coprimi di sogni e di coraggio
fallo per me
con te sono come in ostaggio
ma lascia che sia così
che tanto sei la cosa più importante per me
Bene così
Bene così
ci portano ricordi silenziosi
il freddo che gelava anche il respiro
gli sguardi diventavano preziosi
gli occhi tuoi cercavano un abbraccio
e un pò di solitudine sfumava
Bene così
Bene così
Coprimi di sogni e di coraggio
portami via da qui
tu capisci bene il mio linguaggio
lascia che sia così
che tanto sei la cosa più importante per me
Adesso, ho imparato anche a sognare
la fantasia non mi interessa più
vivo di banali concretezze
appese ad un filo di malinconia
frutto di un amore quotidiano
aiuta a dare un freno alla pazzia
dei giorni dati in pasto alla rabbia
quando rischiavo non fossi più mia
Coprimi di sogni e di coraggio
portami via da qui
tu capisci bene il mio linguaggio
lascia che sia così
che tanto sei la cosa più importante per me
Secoli per dirci una parola
adesso invece c'è una cosa sola
che è frutto di un istinto naturale
perché ci porta via e ci fa volare
e allora
Coprimi di sogni e di coraggio
fallo per me
con te sono come in ostaggio
ma lascia che sia così
che tanto sei la cosa più importante per me
Bene così
Bene così
Quei due sono sempre dietro l'angolo, e occorre pazienza e lavoro duro per non diventare così. Gli altri brutti sé sono sempre in agguato. La voglia di arrendersi arriva ad ondate, ma per fortuna le onde arrivano e poi vanno via. Aver già speso ogni lacrima può fare la differenza?
Non è niente e tutto sta in quel niente e tutto sembra uguale a sempre intanto i due lì accanto sono quasi al conto Lui non parla tanto e spiega come un maschio alla deriva con il raschio che gli annega giù nella saliva Lei ha un'aria persa da uscita di scuola e ogni tanto si versa una mezza parola Lui si sofferma a guardare l'orario ma la vita ferma su un altro binario Cuore e amore qui non fanno rima non è come un quiz e quella giusta è l'ultima risposta non la prima Lei che fa una faccia apposta e sbraccia nella luce brutta che si butta sul vestito che la tocca tutta Lui con la ruga di quando è un po' tardi la linea di fuga di tutti i suoi sguardi Lei è già quell'altra che ha la stessa voce ma un po' meno scaltra e un po' più feroce Lui vede sé dentro un riflesso Lei che non c'è sempre più spesso Ma che cosa è mai è splendore per pochi angeli è dolore per tanti diavoli e per gli uomini è amore Specchio degli déi che a sorprendersi lì dà i brividi fino a prendersi graffi e lividi ed arrendersi come quei due E sono aghi di pino al vento che ha soffiato su un momento per buttarli lì vicino e illuderli di aver volato Lui ha un sorriso più smagliato e si specchia e taglia strade di tovaglia e quella storia vecchia che già impaglia Lei che s'appoggia e si riempie il seno e su guance di pioggia occhi d'arcobaleno Lui l'accarezza col dorso di una mano e quanta bellezza che cade lontano Lei a mento in su e un lato solo Lui a testa in giù caduto in volo Ma che cosa è mai è un rumore di quanti battiti è un rancore di troppi fremiti e per tutti è l'amore Favola da eroi che pretendersi lì è da stupidi per nascondersi poi da pavidi e perdersi come quei due Non è niente e tutto sta in quel niente e tutto sembra come sempre non è niente e intanto i due lì accanto sono al conto Ma che cosa è mai è il bagliore di alcuni attimi è l'errore di mille secoli e per sempre è l'amore amore e muore prima o poi con lo svendersi il cuore e l'anima con lo spendersi ogni lacrima e rendersi conto che siamo noi quei due |
Non riesco a non pensare a quanto sia incredibile la vita, al fatto che esista qualcosa di incomprensibile che ti fa decidere in un battito di ciglia che quello che stai guardando, che l’essere che è lì, davanti a te, lo conosci eccome, l’hai sempre conosciuto, senza il bisogno di fare la sua conoscenza. E non importa se poi lui c’è o non c’è più. Se lo vedi o non lo vedi. Tanto lo senti. Va bene anche non volerlo. Va bene tutto. Importa che tu abbia avuto modo di sapere che c’era. Che c’è. E pure che forse non ci sarà.
Qualunque sia il destino a cui siamo legati, il fatto che quella cosa sia accaduta, che quell’incontro di anime ci sia stato, è lì come un faro nella notte, che fa strada quando è buio nel mondo e illumina ancora di più quando è più buio nel mondo di dentro. Non è un appoggio, non ti sostiene, non ti risolve i problemi, non ti porta per mano. Ma quando resti ad occhi chiusi con te stesso, la sua essenza ti rassicura e non ti fa sentire mai sola. Non ti fa avere paura di quello che sarà. Perché hai l’assoluta certezza che se esiste ciò che non esiste, niente di quello che non conosci può farti così paura.
Magari dopo, più in là e oltre, ci sarà una dimensione dove l’impossibile è reale, dove chi ha avuto più paura potrà godere la pace della tranquillità e dell’amore incondizionato. Là dove niente è peccato, niente proibito, dove non c’è menzogna né ricatto, dove il coraggio non è una dote, dove dare è normale come ricevere.
Scende qualche lacrima che si asciuga da sola all’idea che potrebbe essere così anche qui, anche ora. Ma no, qui non è così.
Tutti giù per terra. Il girotondo è finito.
E allora mi riempio gli orecchi di musica fino a farla traboccare, mi riempio la testa di note e di parole, di vibrazioni che mi fanno sentire viva...
(...continua su carta)
L'upgrade 2.0 - effettuato forzatamente e senza reciproca necessità - comprende l'abbassamento del limite di confidenza e l'aumento del limite di sopportazione.
Mi sa che l'upgrade conviene a uno solo.
Aspetto il 3.0?
Oppure lo faccio io?
Chi l'ha detto che non mi senti,Chi l'ha detto che io non ti troviTutto è luce, suono ed oblioMentre la voce è sempre e ovunqueE il silenzio delle distanze è sotto le unghie
Tesoro, non aver paura...
Ti ho amato per mille anni,
ti amerò per altri mille
the twilight saga breaking dawn - parte 2
Mi sono pentita mille volte per avere parlato.
Mi sono pentita dieci volte per aver taciuto.
Fa' silenzio... E ricominciamo
Credo a quello che non si dice, a quello che non si vede.
Credo a quello che sento senza ascoltare.
Credo a quello che mi piace e a quello che mi si fa piacere.
E credo a te.
Chiamami scema...
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