Non ho paura della follia. Se la follia è non normalità.
Ho molta più paura del normale. Mi annoia, mi intristisce, mi sconforta.
La follia è l’ignoto. L’ignoto da cui può nascere qualunque cosa. Idea molto più eccitante di una tranquilla normalità, anche se dalla follia può scaturire l’orrore. Ma l’animo umano è molto più incline alla varietà che alla sanità. Che nessuno sa cos’è.
Già, la normalità è forse sanità? Nel dubbio che lo sia, io non la bramo.
La singolarità è follia? Di certo è unicità, e per questo va difesa, anche a costo di restare fuori dal coro. Coinvolgente, sì, cantare, suonare insieme ad altri, ma un assolo non ha eguali. Questione di gusti, ovvio, questione di carattere, di personalità, di tratti distintivi di ognuno di noi. Ma un distintivo uniforma. E dai che si torna al punto di partenza, e io non voglio tornare all’uniformità. La rifuggo dalla nascita.
C’è chi lo fa per paura della solitudine, quella che viene dalla semina fuori dal solco. Ma è solo un folle? Niente affatto. E’ molto più facile, e più divertente, trovare alleati in un’idea folle che aggregarsi ad una pratica media. Al diavolo i latini, in medio non stat affatto virtus (tantomeno in media).
Un’idea geniale è quasi sempre frutto di un errore, di un inganno, di un ragionamento o un processo, che un qualsiasi imprevisto ha fatto deviare, invertire, modificare. Ecco perché il genio si avvicina alla follia.
Follia come imprevisto. Imprevisto come soluzione. Lampo come novità.
Nuovo come umano, come solo l’essere umano sa essere.
Essere, divenire. Trasformarsi come progredire. Cambiare per migliorare. Migliorare per realizzarsi. Realizzare per essere e per aiutare. Aiutare per essere uomini, fino in fondo. Per dar senso a quella mente che per motivi a noi sconosciuti è la più capace tra quelle degli esseri che ci circondano, perché, da sola, è capace di modificare la realtà.
Realtà o visione di essa?
Fatto sta che il cambiamento che l’uomo genera modifica l’ambiente e i suoi abitanti. E lo fa cambiare ad una velocità tale che non possiamo non chiederci se non fosse stato meglio non fare nulla.
Genio come follia? Follia come azione inconsulta? Cambiamento come libero arbitrio?
Non so giudicare. So solo che la natura dell’uomo lo porta ad agire. Non a non farlo.
E che sia bene o che sia male, questo fatto rende l’esistenza molto più divertente :-)
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