L'anno vecchio se ne va...



Inevitabile, ogni Capodanno, fare un piccolo bilancio di quello che è stato l'anno precedente. Come è ovvio che sia, c'è la fazione degli "insoddisfatti" e quella dei "grati", che dovrebbero spartirsi la torta dei doni dell'anno più o meno al cinquanta per cento. Ma vuoi per la crisi, vuoi perché è più facile e più popolare vedere il bicchiere mezzo vuoto, negli ultimi anni gli "insoddifatti" sembrano dominare la scena.
Per questo mi sono stupita, stamani, quando ho sentito un'intervista alla campionessa di fondo Valeria Straneo che, dopo l’operazione alla milza che l’ha guarita dalla sferocitosi, ha avuto una escalation rapidissima che l'ha portata ai vertici dell’atletica internazionale. Nell'intervista, la maratoneta si dichiarava (quasi imbarazzata nel farlo) strafelice dell'anno appena trascorso, per le grandi ed inaspettate soddisfazioni dal punto di vista atletico.

Io non appartengo, per default, ad una o all'altra categoria. Ma quest'anno, ahimè, anche se qualcosa di buono sempre c'è, devo schierarmi con i più. Non mi lamento, non mi piace farlo, ma se potessi li cancellerei tutti i dodici mesi del 2013. Il mio essere un po' strega l'aveva previsto il buio, facendomi affrettare a concludere tutti gli impegni più importanti entro dicembre 2012. Non so perché l'ho fatto, non c'era niente che potesse farmi supporre nulla, a parte un Giove in opposizione e un personale Saturno in dodicesima casa, quella delle prove, dalla quale non schioda da tempo (di cui però non si può parlare al mondo...), e a parte una congenita allergia verso il numero 13, in tutte le sue forme. Si chiama triscaidecafobia - l'ho imparato di recente - e trattasi di una paura del tutto immotivata, verso il suddetto numero. Oddio, immotivata poi... se ha origine da Giuda in esubero alla tavola di Cristo, tanto immotivata non mi sembra; così come non mi pare felice se nei Tarocchi la carta numero tredici è la Morte. Hai voglia a dirmi che non è una carta negativa perché rappresenta la rinascita...

Tornando al mio discorso, come stavo dicendo il 13 a me non piace affatto, e m'ha sempre dato fastidio. Come quella volta che per non averlo barrato, dopo aver girato più volte la penna sopra al suo cerchietto, ho saltato la più grossa vincita della storia al Superenalotto. Come quell'altra in cui ho comprato una casa all'interno 13 (perché non bado a queste cose, io) che m'ha dato problemi già da prima del compromesso. Non sono scaramantica, almeno non nel senso più puro del termine. Ma ho imparato, nella vita, a fidarmi del mio istinto, e a fare le cose che ritengo opportuno fare quando mi sento di farle. Finora m'ha detto bene.

Comunque... siccome nella vita io il bicchiere lo vedo quasi sempre mezzo pieno, oggi che l'anno è giunto al termine, mi va di pensare al fatto che il numero 13 è associato alla fine di un ciclo, ergo, precede nuovi inizi. [Tredici sono i mesi lunari ogni anno solare, tredici i segni dell'astrologia celtica, tredici i suoni di ogni ottava cromatica (le note di ogni ottava, comprese quelle alterate con diesis e bemolle) e sommando i primi 13 numeri si ottiene 81, ossia il numero di giorni da cui è composta ogni stagione climatica].

Insomma, ho fatto tutta 'sta caciara, pardon, tutto questo parlare, solo per dire e per dirvi che spero con tutto il cuore che il 2014 sia migliore del precedente. Sotto tutti i punti di vista. Per tutti quanti. Per ogni cosa. Per un nuovo inizio.
Auguri, auguri a tutti. 


Bianco e nero



Nei programmi postprandiali la tv ci parla della povertà degli italiani che, ahimè, nel prossimo anno, a causa dell'aumento delle tariffe, diventeranno ancora più poveri. Si prevede un esborso di circa 1.400 euro in più a famiglia. Ma tranquilli... Domani si vota il decreto Milleproroghe. Forse, nel nostro piccolo, li recuperiamo sti' 6 miliardi e rotti di euro che altrimenti andrebbero in fumo.

Allora mi vengono in mente altre cose da recuperare. Come ad esempio quegli 11 miliardi di dollari in pietre preziose che addobbano l'alberello di Nalale dell'hotel Emirates Palace di Dubai? Non che la fame nel mondo si risolva così, con due zaffiri... Però, chi ha sborsato i soldi per l'addobbo dell'abete a quattro piani, potrebbe pure dare le palline in beneficienza, dopo la Befana...
Ma manca poco a Capodanno, dobbiamo pensare positivo, lasciarci alle spalle questo schifo di 2013. Noi, da bravi romani, preferiamo buttarla in caciara...

E io?
Sono arrabbiata sì, se bevessi caffè lo sarei ancora di più, perché dal 1° gennaio sarà possibile aumentare fino al 6 per cento, anche in barba ai contratti stipulati, il prezzo del caffè dei distributori automatici.
 "Non ti smentisci mai", mi dicono, "devi sempre vedere bianco o nero, mai grigio".

Già. Il grigio mi fa schifo.
Sono sempre i sogni a dare forma al mondo
Sono sempre i sogni a dare forma al mondo, Ligabue

Waiting on the World to Change


Alzi la mano chi non ha mai avuto a che fare con i "bastoamestesso". Sono certa, è capitato a chiunque di incontrarne. Quelli che non ti trattano da pari e quelli che non gliene frega niente di trattarti, o perché si bastano, o perché si sentono talmente superiori che anche darti confidenza è troppo.
Quello che mi chiedo è se questi signori sanno che, chi gli sta di fronte, ha un solo modo di rapportarsi con loro: prenderli per i fondelli. Eh già, cari miei, per avere un qualsiasi dialogo con voi occorre solo prendervi in giro: dirvi quello che volete sentirvi dire, farvi credere di pensare quello di cui siete già convinti... Ma che noia. A me non diverte affatto.
Lascio quindi scivolare discorsi e rapporti, e spero di non avere più a che fare con questi individui ottusi ed incorreggibili.
Come si fa a non ascoltare le idee di un altro? Come si fa ad interessarsi solo al proprio simile? Come si fa a non essere incuriositi da chi è diverso da te? Io non riuscirei a vivere senza soddisfare queste curiosità, attraverso tutti i miei sensi.
Basterebbe solo ascoltare per capire... cambiare... salvarsi...

Waiting on the world to change


Bene così

Non conoscerò mai la mia sosia, quella dell'aeroporto di Venezia, che dicevi che era "proprio uguale, gambe a parte...". Invece il tuo, di sosia, io lo conosco, e ce l'ho spesso davanti agli occhi. E parla con me coi tuoi occhi sorridenti e le tue labbra. Ho i brividi, ogni volta, anche dopo vent'anni, anche perché lui sta invecchiando, tu no.
Vorrei tanto abbracciarti. Where are you?
"I'm flying"
Sure...

Bene. Bene così.

Le forti sensazioni dell'inverno
ci portano ricordi silenziosi
il freddo che gelava anche il respiro
gli sguardi diventavano preziosi
gli occhi tuoi cercavano un abbraccio 
e un pò di solitudine sfumava
Bene così
Bene così

Coprimi di sogni e di coraggio
portami via da qui
tu capisci bene il mio linguaggio
lascia che sia così
che tanto sei la cosa più importante per me

Adesso, ho imparato anche a sognare
la fantasia non mi interessa più
vivo di banali concretezze
appese ad un filo di malinconia
frutto di un amore quotidiano
aiuta a dare un freno alla pazzia
dei giorni dati in pasto alla rabbia
quando rischiavo non fossi più mia

Coprimi di sogni e di coraggio
portami via da qui
tu capisci bene il mio linguaggio
lascia che sia così
che tanto sei la cosa più importante per me

Secoli per dirci una parola
adesso invece c'è una cosa sola
che è frutto di un istinto naturale
perché ci porta via e ci fa volare
e allora

Coprimi di sogni e di coraggio
fallo per me
con te sono come in ostaggio
ma lascia che sia così
che tanto sei la cosa più importante per me

Bene così
Bene così

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