Mi sono rotto, io mi sono rotto non ho più voglia di abitare lo stivaletto non ha più senso rimanere grazie di tutto aspetto ancora fine mese poi mi dimetto Tanto il mio lavoro è inutile, diciamo futile essenzialmente rimovibile, sostituibile, regolarmente ricattabile il mio lavoro è bello come un calcio all’inguine dato da un toro il mio lavoro è roba piccola fatta di plastica che piano piano mi modifica, mi ruba l’anima dice “il lavoro rende nobili” non so può darsi, sicuramente rende liberi di suicidarsi e io mi sono rotto, io mi sono rotto, non ho più voglia di abitare lo Stivaletto non ha più senso rimanere grazie di tutto aspetto ancora fine mese poi mi dimetto Precario il mondo precario il mondo flessibile la terra che sto pestando atipica la notte che sta arrivando volatile la polvere che si sta alzando Precario il mondo precario il mondo non è perenne il ghiaccio che si sta sciogliendo, non è perenne l’aria e si sta esaurendo e d’indeterminato c’è solo il Quando Precario il mondo si finché è normale ma sembra ancora più precario questo stivale che sta affondando dentro un cumulo di porcheria e quelli che l’hanno capito vedi vanno via e invece tu non l’hai capito, non l’hai capito e stringi i denti dietro un tavolo dentro a un ufficio senza nemmeno avere il tempo di guardare fuori così non vedi che già cambiano tutti i colori e intorno a te la gente si agita si muove sempre qualcuno grida è una protesta che nessuno sente non c’è un futuro da difendere solo il presente e anche di quello di salvabile c’è poco o niente amore mio non ci resisto, io non ci resisto vorrei convincerti a raggiungermi ma non insisto tu riesci ancora a non vedere solo il lato brutto io invece ho smesso devo andare, grazie di tutto Precario il mondo precario il mondo flessibile la terra che sto pestando atipica la notte che sta arrivando volatile la polvere che si sta alzando Precario il mondo precario il mondo non è perenne il ghiaccio e si sta sciogliendo, non è perenne l’aria e si sta esaurendo e d’indeterminato c’è solo il Quando E allora il tempo si fermerà, improvvisamente e chi si stava amando potrà amarsi per sempre E allora il tempo si fermerà, improvvisamente e chi si stava odiando dovrà odiarsi per sempre |
Qualcuno mi accusa di scrivere poco su questo blog...
Considerando quanta vita passo a scrivere, non mi sento in obbligo più di tanto...
E spesso preferisco usare il mio "PreTesti", per sottolineare parole e note di altri.
Non sono invidiosa...
Considerando quanta vita passo a scrivere, non mi sento in obbligo più di tanto...
E spesso preferisco usare il mio "PreTesti", per sottolineare parole e note di altri.
Non sono invidiosa...
Mi riconosci?
Sì.
Anche se il tempo ha cambiato la mappa della mia faccia,
anche se i nostri contorni non sono più così definiti. I tuoi ma anche i miei.
Mi riconosci?
Perché non dovresti...
Io sono parte di te.
Per questo non ho paura. Non così tanta.
C.S.
Volano le libellule,
sopra gli stagni e le pozzanghere in città,
sembra che se ne freghino,
della ricchezza che ora viene e dopo va,
prendimi non mi concedere,
nessuna replica alle tue fatalità,
eccomi son tutto un fremito ehi.
Passano alcune musiche,
ma quando passano la terra tremerà,
sembrano esplosioni inutili,
ma in certi cuori qualche cosa resterà,
non si sa come si creano,
costellazioni di galassie e di energia,
giocano a dadi gli uomini,
resta sul tavolo un avanzo di magia.
Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
e non so leggere, vienimi a prendere
mi riconosci ho le tasche piene di sassi.
Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti a scuola,
mi vien da piangere,
arriva subito,
mi riconosci ho le scarpe piene di passi,
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te.
Sbocciano i fiori sbocciano,
e danno tutto quel che hanno in libertà,
donano non si interessano,
di ricompense e tutto quello che verrà,
mormora la gente mormora
falla tacere praticando l'allegria,
giocano a dadi gli uomini,
resta sul tavolo un avanzo di magia.
Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
e non so leggere, vienimi a prendere
mi riconosci ho un mantello fatto di stracci.
Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti a scuola,
mi vien da piangere,
arriva subito,
mi riconosci ho le scarpe piene di passi,
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te.
Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
vienimi a prendere
mi vien da piangere,
mi riconosci ho le scarpe piene di passi,
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te.
Provate a sommate le ultime due cifre del vostro anno di nascita agli anni che avete compiuto o compirete quest'anno: la somma darà sempre 11. Una casualità sufficiente ad accendere la scintilla della curiosità nella mente di numerologi, esoterici, cabalistici. Gli appassionati di misteri sono certi che nel 2011 accadrà qualcosa di incredibile…
Trovare una ragione, una giustificazione logica o quantomeno matematica a fatti sconvolgenti della nostra vita è un'esigenza umana, del tutto comprensibile. Diventa più digeribile accettare un grave fatto di cronaca (come l'attacco alle Torri Gemelle di New York nel 2001, ad esempio), una guerra o una catastrofe naturale credendo che dietro ad essi si nasconda un significato mistico. Pensare che il nostro destino sia già scritto ci aiuta ad accettare l'ineluttabilità degli eventi.
L'introduzione ci sembra necessaria accingendoci a parlare dell'argomento in oggetto: l'anno in cui stiamo vivendo, il 2011, che secondo gli appassionati di numerologia nasconderebbe un mistero da decifrare. Mistero, avvertimento, profezia? Chi più ne ha più ne metta. Andiamo con ordine.
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