Sognare è gratis. A tutte le età.
... e fermerò quel cielo in lacrime
perchè ti sento come l'unico destino
sei quel coraggio che non era di nessuno
ritornerò bambino quasi fragile
a colorare il bianco delle pagine
e crederò nella purezza di un momento
ci perderemo in un abbraccio così intenso...
Quei due sono sempre dietro l'angolo, e occorre pazienza e lavoro duro per non diventare così. Gli altri brutti sé sono sempre in agguato. La voglia di arrendersi arriva ad ondate, ma per fortuna le onde arrivano e poi vanno via. Aver già speso ogni lacrima può fare la differenza?
Non è niente e tutto sta in quel niente e tutto sembra uguale a sempre intanto i due lì accanto sono quasi al conto Lui non parla tanto e spiega come un maschio alla deriva con il raschio che gli annega giù nella saliva Lei ha un'aria persa da uscita di scuola e ogni tanto si versa una mezza parola Lui si sofferma a guardare l'orario ma la vita ferma su un altro binario Cuore e amore qui non fanno rima non è come un quiz e quella giusta è l'ultima risposta non la prima Lei che fa una faccia apposta e sbraccia nella luce brutta che si butta sul vestito che la tocca tutta Lui con la ruga di quando è un po' tardi la linea di fuga di tutti i suoi sguardi Lei è già quell'altra che ha la stessa voce ma un po' meno scaltra e un po' più feroce Lui vede sé dentro un riflesso Lei che non c'è sempre più spesso Ma che cosa è mai è splendore per pochi angeli è dolore per tanti diavoli e per gli uomini è amore Specchio degli déi che a sorprendersi lì dà i brividi fino a prendersi graffi e lividi ed arrendersi come quei due E sono aghi di pino al vento che ha soffiato su un momento per buttarli lì vicino e illuderli di aver volato Lui ha un sorriso più smagliato e si specchia e taglia strade di tovaglia e quella storia vecchia che già impaglia Lei che s'appoggia e si riempie il seno e su guance di pioggia occhi d'arcobaleno Lui l'accarezza col dorso di una mano e quanta bellezza che cade lontano Lei a mento in su e un lato solo Lui a testa in giù caduto in volo Ma che cosa è mai è un rumore di quanti battiti è un rancore di troppi fremiti e per tutti è l'amore Favola da eroi che pretendersi lì è da stupidi per nascondersi poi da pavidi e perdersi come quei due Non è niente e tutto sta in quel niente e tutto sembra come sempre non è niente e intanto i due lì accanto sono al conto Ma che cosa è mai è il bagliore di alcuni attimi è l'errore di mille secoli e per sempre è l'amore amore e muore prima o poi con lo svendersi il cuore e l'anima con lo spendersi ogni lacrima e rendersi conto che siamo noi quei due |
Non riesco a non pensare a quanto sia incredibile la vita, al fatto che esista qualcosa di incomprensibile che ti fa decidere in un battito di ciglia che quello che stai guardando, che l’essere che è lì, davanti a te, lo conosci eccome, l’hai sempre conosciuto, senza il bisogno di fare la sua conoscenza. E non importa se poi lui c’è o non c’è più. Se lo vedi o non lo vedi. Tanto lo senti. Va bene anche non volerlo. Va bene tutto. Importa che tu abbia avuto modo di sapere che c’era. Che c’è. E pure che forse non ci sarà.
Qualunque sia il destino a cui siamo legati, il fatto che quella cosa sia accaduta, che quell’incontro di anime ci sia stato, è lì come un faro nella notte, che fa strada quando è buio nel mondo e illumina ancora di più quando è più buio nel mondo di dentro. Non è un appoggio, non ti sostiene, non ti risolve i problemi, non ti porta per mano. Ma quando resti ad occhi chiusi con te stesso, la sua essenza ti rassicura e non ti fa sentire mai sola. Non ti fa avere paura di quello che sarà. Perché hai l’assoluta certezza che se esiste ciò che non esiste, niente di quello che non conosci può farti così paura.
Magari dopo, più in là e oltre, ci sarà una dimensione dove l’impossibile è reale, dove chi ha avuto più paura potrà godere la pace della tranquillità e dell’amore incondizionato. Là dove niente è peccato, niente proibito, dove non c’è menzogna né ricatto, dove il coraggio non è una dote, dove dare è normale come ricevere.
Scende qualche lacrima che si asciuga da sola all’idea che potrebbe essere così anche qui, anche ora. Ma no, qui non è così.
Tutti giù per terra. Il girotondo è finito.
E allora mi riempio gli orecchi di musica fino a farla traboccare, mi riempio la testa di note e di parole, di vibrazioni che mi fanno sentire viva...
(...continua su carta)
Iscriviti a:
Post (Atom)