Qualcosa di nuovo, anzi d'antico...

In certi casi, trovo sia lecito (e utile) anche scomodare il sommo Poeta... 



Accendo la tele. La cronaca mi parla quotidianamente di morte. Morti rapide o lentissime, inaspettate o prevedibili, tranquille o violente. Abbiamo una sola esistenza e non sappiamo di certo come ci sarà tolta. Se saremo noi ad andare incontro alla morte o se sarà lei a sorprenderci, tagliando il filo che ci lega a quest'unica vita in un tempo infinitamente piccolo, tale da non farci nemmeno rendere conto del momento. Quale morte augurare ai propri cari, quale morte augurare a se stessi?
Spengo. Chiudo gli occhi.

Il pericolo reale, forse, non è quello di smettere di vivere (che in effetti non è un pericolo, è una certezza che nessuno può evitare). Quel che è pericoloso, davvero stavolta, è vivere senza rendersene conto.

Vegetare, con l'alibi di essere troppi stanchi del lavoro, troppo stressati dal traffico, troppo impegnati per ricordare cose diverse dall'essere... se stessi. Trascorrere giornate ad aspettare che finiscano, vivere il lavoro, l'amore, gli affetti, come se tutto fosse lì, immobile, per sempre. Credere di riposarsi sul divano inebetiti davanti ad uno schermo, mentre ciò che si sta facendo, realmente, è perdere tanti momenti più importanti di una vita che non ripasserà sotto ai tuoi occhi.
Perché crescendo si smette di studiare, di sognare l'amore, si dimenticano i progetti, si scordano i desideri, si accantonano i sogni, in nome di un rigore e di una compostezza strumentali solo alla nostra pigrizia, al nostro egoismo. Si eludono le responsabilità, si scambiano per doveri quelli che una volta si consideravano dei diritti e che, una volta, si consideravano dei piaceri, delle conquiste.

Non possiamo evitare di morire.
Ma io non voglio evitare di vivere.

Piove!

La soluzione? Innalzare i limiti

Uno studio condotto dalla American Association for Cancer Research dichiara che una manciata di pistacchi al giorno potrebbe aiutare a prevenire l'insorgenza di tumori al polmone.
Grazie all'elevato contenuto in acidi grassi della serie omega-6, ad effetto ipocolesterolemizzante, i gustosi frutti secchi si sono dimostrati anche una fonte particolarmente concentrata di preziosi antiossidanti, in particolare di gamma-tocoferolo (una forma di vitamina E). Le stesse proprietà le avrebbero noci, nocciole, arachidi ed semi di soia. E allora? Mangiamo tutti più frutta secca, stando attento a non esagerare con la quantità (altrimenti ingrassiamo a vista d'occhio e allora addio benefici).
Ma...

Per incoraggiarci ad aumentare il consumo di frutta secca, ci viene incontro la Comunità Europea, la quale, stamattina, sottopone all'esame del Parlamento una proposta di innalzamento (anzi un raddoppiamento, per la precisione) dei limiti delle aflatossine consentite nella frutta secca (trattasi di "normale adeguamento a quanto in materia dispone di Codex Alimentarius", ente creato nel 1963 dalla FAO e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per il controllo degli standard alimentari). Le aflatossine sono sostanze tossiche prodotte da muffe che possono trovarsi in diversi cibi, in special modo quelli secchi, dalle potenziali proprietà cancerogene.
Gli esperti italiani dell'Istituto Superiore di Sanità hanno espresso un parere contrario all'ipotizzato innalzamento dei limiti (che non solo metterebbe a rischio la salute dei consumatori, ma danneggerebbe gli agricoltori nazionali impegnati a garantire la qualità della produzione in Italia, leader europea nelle coltivazione di nocciole). Il più grande produttore mondiale di nocciole - ci ricorda la Coldiretti - è la Turchia, che produce il 78% delle nocciole importate in Europa. Importazioni con grossi problemi di contaminazione da aflatossine.

Se non mangiate noccioline e nemmeno Nutella, né biscotti, wafer, merendine, barrette energetiche, muesli e nemmeno yogurt, allora la cosa non vi riguarda.
Vi riguarda però l'aria che respirate.
Che c'entra?

Sembra che innalzare i valori "tollerabili" dei vari inquinanti sia l'unica risposta all'aumento dei veleni nell'aria che i nostri polmoni inglobano quotidianamente. Tant'è che anche il clima si adegua alle nostre "soluzioni" e "propone" l'innalzamento della temperatura globale. In modo più serio di noi.

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