Quando gli uomini avevano i peli


Sarò antica, lo so, ma che tristezza osservare da lontano i problemi di buona parte di una generazione che non ha le idee chiare sui sessi e sui ruoli.

Sì, ho detto ruoli.
Parola che qualcuno detesta o fa finta di non comprendere.
Che tristezza, vedere uomini che hanno paura delle donne, e donne che mettono paura agli uomini.

Nel senso stretto dei termini, non sono femminista e nemmeno maschilista. Credo però, fortemente, che ognuno di noi abbia un ruolo ben preciso da svolgere nella società. E che, quando questo ruolo non si conosce, o meglio, non si "riconosce", tutto ciò che si genera è solo una gran confusione.
Libertà assoluta, per carità, di scegliere di essere come si vuole. E libertà totale di gestire la propria sessualità, tra esseri adulti e responsabili, nel modo che si preferisce.
Ma che tristezza, torno a ribadire, vedere eserciti di uomini depilati e orde di donne virago.

Una società che impone modelli di riferimento maschili e femminili che tendono a somigliarsi sempre più, non mi sa affatto di libertà, di conquista, di modernità. Mi sa invece di paura.

Sì, proprio così, una società che odora di paura.
Paura di sbilanciarsi, paura di assumersi responsabilità, paura di vivere in una forma ben precisa. Perché è più comodo stare con i piedi in due staffe, più facile avere la possibilità di cambiare strada. In ogni momento.

Perché, invece, non insegnare ai nostri figli che ogni sesso ha i suoi privilegi? E le sue responsabilità. Con cui si deve convivere, tutta l'esistenza, e dalle quali non si può fuggire.
Ripenso allora agli uomini degli anni '50, che non avevano vergogna di mostrare il petto villoso. E non spendevamo tempo e denaro ad eliminare il "superfluo", perché non avevano nessuna voglia di assomigliare alle loro coetanee femmine (alle quali, probabilmente, un uomo dai tratti femminei non avrebbe dato nessun affidamento).
E penso con ancora più tristezza alle ragazze di oggi, attratte da corpi maschili glabri, lucidi e anonimi. Le stesse che, a storia finita, accusano i loro ex di mancanza di attributi.
I canoni estetici cambiano col tempo, è vero, e i gusti sono gusti.
Ma questo discorso, per chi non l'avesse ancora capito, non ha niente a che fare con l'estetica.

Sarò antica, già detto. Ma sogno un mondo diverso.
Dove l'uomo non è più signore e padrone, ma è un vero uomo. Che ama, protegge e rassicura. La sua compagna, i suoi figli, la sua famiglia.
Sogno un mondo dove la donna, senza limitazioni né catene, brilli di luce propria, regalando ai figli e al mondo intero la forza, l'energia, la voglia di vita e d'amore, che solo lei sa regalare e diffondere. Magari accanto all'uomo che ama e che ha scelto perché, ai suoi occhi, è quell'essere bello, forte e coraggioso che può garantirle la continuazione della specie.

Anche un uomo con i peli sa fare la spesa, cucinare e lavare i piatti alla perfezione.

George Michael, Amazing

Se l'amore avesse una forma, non sarebbe così sorprendente...



"... I guess that cupid was in disguise
The day you walked in and changed my life
I think it's amazing
The way that love can you set you free... "

Essere Paul McCartney, nel 2012


Che cosa vuol dire essere Paul McCartney nel 2012?
Che scrivi un pezzo meraviglioso (come quello del video qui sotto) e poi ti viene voglia di fare un album ("Kisses on the Bottom") che comprenda brani dello stesso mood, grandi classici, brani - come dice lo stesso Paul - "sui quali io e John (Lennon, ndr) ci siamo basati per scrivere i nostri".
Allora chiami i migliori musicisti disponibili sulla faccia della terra, un paio di amici (Eric Clapton e Steve Wonder) e registri un album superbo, tutto d'un fiato.

"E' stato qualcosa di molto naturale e spontaneo, qualcosa che mi ha fatto tornare in mente i tempi d'oro dei Beatles. Io proponevo la canzone, gli altri iniziavano a suonarla - senza necessariamente conoscerla in anticipo - e poi continuavamo a riprovarla, finché non ci sembrava pronta da registrare. E' così che abbiamo fatto, suonando di fatto live in studio. Era importante, per me, tenere fuori le opzioni più ovvie, anche se so che molti classici non sono conosciuti dal grande pubblico: mi auguro che le mie scelte, per gli ascoltatori, siano delle piacevoli sorprese".

Che altro vuoi aggiungere ad una tale meraviglia? Chapeau.



If only my love was here
I'd be taking the time to feel it
Washing over my body and soul
If only my love, only my love was here

I wish that my heart was strong
I'd be letting it beat, much faster
At the thought of you holding me near
I wish that my heart, wish that my heart was strong

Hoping to be where you are
Of longing to be your lover
Don't want to ever be far
Apart from you my love

But only our hearts will know
If were going to spend it together
Only gone to the dreams that we share
Only our hearts, know how much love is there

Hoping to be where you are
Of longing to be your lover
I don't want to ever be far
Apart from you my love

But only our hearts will know
If were gonna to spend it together
Holding on to the love that we share
Only our hearts, know how much love is there
Yes only our hearts, know how much love is there

Odi et amo


Fan scatenati.
Saranno stati di certo fan scatenati di Catullo gli scienziati del team di Semir Zeki dell'University College di Londra, che sono finalmente riusciti a dimostrare che... nel cervello umano è lo stesso interruttore ad accendere odio e amore.  

Ebbene sì: gli egregi ricercatori londinesi lo hanno ufficialmente constatato grazie ad uno scanner cerebrale. Spiegando, in un sol colpo, anche il motivo per cui odio e amore portino entrambi a gesti estremi, eroici o delittuosi che siano.
I circuiti dell'odio includono parti del cervello (putamen e insula) famose per essere collegate a disprezzo e disgusto, e anche deputate al controllo dei movimenti e delle azioni. Da oggi, sappiamo anche che sono sempre loro ad "organizzare" le azioni aggressive contro un rivale in amore.

Attenzione però: mentre in una persona innamorata larghe parti della corteccia cerebrale, associate a giudizio e ragionamento, vengono disattivate, nel caso dell'odio questo accade solo in piccola parte. Cioè? Chi odia è più razionale di chi ama? 
Gli studiosi dicono che di sicuro riesce a calcolare meglio la strategia da usare per colpire il nemico, con forza proporzionale alla forza del sentimento dichiarato. Ma c'è un ma.
Gli esimi ricercatori hanno anche dovuto constatare che più si odia, più l'interruttore si surriscalda... E quindi comincia... a dare i numeri. Addio razionalità.
E allora? 

Amore e odio. Stessa origine, stessa testa dura, stessa illogica. 
Mi sa che siamo da capo. 

 "Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
   Nescio, sed fieri sentio et excrucior"

Daje Catu', nun te cruccià.  Mo' lo sapemo puro noi... che nun lo sapemo!
  



 A te, che mi sopporti già da vent'anni...




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