La squadra

Domani voglio formare una squadra di calcio. Io sono l'allenatore e il presidente, sono anche quello che intasca gli incassi. Chi chiamo a far parte della mia squadra? I miei amici, o chi gioca bene a pallone? Certo, ci fosse qualcuno, tra i miei amici, che gioca anche bene a pallone... Ma è molto probabile che i giocatori più bravi sul mercato non siano gli stessi uomini con cui preferisco uscire o andare a cena fuori.

Domani voglio fare una trasmissione televisiva. Probabilmente devo qualcosa alla rete che ospita il mio programma, ma se la rete vuole me, probabilmente accetta le mie proposte. E i miei collaboratori. Ma io devo fare e ho tutto l'interesse a fare una trasmissione che funziona. Vorrei il regista più bravo, lo scenografo più spettacolare, un costumista di classe, dei coautori che sappiano scrivere. Eppure di amici che sanno scrivere ne ho... Tra questi, però, non ci sono solo romanisti come me. Di bravi ce ne sono, e sono della Roma, della Lazio, della Juve, dell'Inter, del Napoli... E per fare una bella trasmissione, va bene anche essere di destra e di sinistra, o un po' di destra e un po' di sinistra, di centro o di niente. Tanto, ognuno dovrebbe SOLO fare bene il suo mestiere. Per bene, insieme, per un fine comune. Senza che nessuno cambi necessariamente idea.

Domani farò qualcosa di buono. Perché vorrò e saprò farla. E spero di essere accompagnata da chi è capace di farlo.

"Settebello" (1960)

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